La scelta non è vantaggiosa solo per le proprie finanze e per il comfort dell’appartamento, ed analizzeremo più avanti questi aspetti: è anche una precisa presa di posizione basata sull'eco-responsabilità, perché il pellet proviene da fonti interamente rinnovabili ed anzi è molto spesso prodotto con “scarti” di lavorazione o segatura, il che non implica affatto che sia un prodotto scadente, ma anzi vuol dire che si è trovato un metodo “smart” per non gettare via e sprecare tutto il cosiddetto sfrido, l’inevitabile residuo della lavorazione del legno.
Il pellet è pertanto a tutti gli effetti un prodotto virtuoso, che riutilizza e così valorizza materiali che un tempo erano semplici scarti di lavorazione ed oggi invece restano in circolazione fino alla fine.
Fatta questa premessa, è importante anche sapere che sono gli stessi produttori e fornitori di questa fonte di energia sostenibile ad essersi assunti precise responsabilità, sia in fase di approvvigionamento di materie prime necessarie per produrre gli speciali cilindretti, sia in fase di loro lavorazione.
I pellets sono il carburante appositamente studiato per le stufe a pellet e per numerosi tipi di termocamini, strumenti che vogliono e riescono perfettamente ad eliminare la dipendenza dei nostri appartamenti dai combustibili fossili, perché sono in grado non solo di riscaldare a dovere ed in maniera uniforme gli ambienti, ma anche di produrre acqua calda per gli usi sanitari.
Come qualsiasi processo di combustione, anche bruciare del pellet (al pari del cippato di legno) genera residui, ma la tecnologia ha studiato metodi altrettanto virtuosi per eliminare gli inconvenienti legati alla fuliggine o alla cenere.
È però indispensabile per la nostra salute che il pellet provenga da fonti certe e certificate, in primo luogo con una lavorazione basata sulle più appropriate temperatura e pressione, le caratteristiche necessarie per far agire la lignina, un polimero già naturalmente presente nel legno, l’unico legante che deve tenere assieme e rendere compatto il prodotto finale; lavorazioni fatte in economia ed in sprezzo della qualità e del benessere, per velocizzare i tempi fanno uso di temperature non idonee ed anche di resine, collanti o vernici: tutte sostanza tossiche in fase di combustione, e che per di più rendono il pellet molto meno performante, per cui a parità di quantità il calore generato sarà nettamente inferiore!
Non finiscono qui gli inconvenienti: un pellet economico perché scadente rischia di mandare in blocco i sistemi di sicurezza della caldaia, perché produce più cenere del dovuto!
Sono sufficienti questi piccoli, semplici accorgimenti per assicurarsi il giusto benessere senza incorrere in alcun rischio: quello migliore è senza dubbio il pellet derivato da conifere (per intenderci, l’abete!) ed è importante che sia certificato EN Plus, nel rispetto di tutte le normative di sicurezza e di bioresponsabilità.
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