Marmo, tradizione,
innovazione tecnica: la collezione Opus raccontata da un'azienda
all’avanguardia, Lithos Design, e da un designer, Raffaello Galiotto, che ha
messo al centro della sua ricerca l'amore per la pietra naturale
Lithos Design intende il rivestimento in marmo come innovativo elemento
decorativo e strumento per architetti e professionisti per lo studio degli
interior design, sia in ambienti domestici sia contract.
In quest’ottica,
l’azienda quest’anno fa un ulteriore passo in avanti e introduce sul mercato la
collezione Opus, cinque modelli che si dipanano in dodici diverse palette di colore rivisitando
l’antica arte dell’intarsio, e rendendolo contemporaneo e più facilmente fruibile.
Opus è la perfetta sintesi tra
passato e contemporaneità. Se l’intarsio tradizionale è un’opera artistica
unica
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Raffaello
Galiotto |
realizzata su misura, Opus, al contrario, è un intarsio pronto all’uso: con
la sua ingegnosa formula modulare, risolve a priori le difficoltà di dimensionamento,
disegno, accostamento colori, scelta materiali, trasporto e posa che da sempre
hanno reso complicato questo tipo di applicazione.
Qual è la
differenza tra un intarsio classico e Opus?
Raffaello
Galiotto, designer: L’intarsio classico è
un disegno riprodotto in marmi policromi, ricercando i colori e i materiali più
adatti al singolo bozzetto, intagliandone le parti e scartando i pezzi
superflui.
L’intarsio
industriale contemporaneo è una reinterpretazione di tecnica e resa
dell’intarsio classico, riproposto con disegni riprodotti in continuità e che
riprendono concetti e linguaggi grafici. Opus mantiene l’alto valore estetico e
simbolico della materia naturale con in più una freschezza contemporanea che
rivaluta in chiave odierna l’antica tecnica.
Qual è la
portata rivoluzionaria del progetto?
RG: Lavorare con concetti grafici alla base
della collezione Opus significa poter studiare anche un processo produttivo
eccellente che coinvolge temi come la limitazione dello scarto, l’economia di
processo e l’ottimizzazione della posa. Da un punto di vistaoperativo
l’intarsio industriale è un prodotto già risolto su un piano di cromaticità, di
scelta dei materiali, di soluzioni tecniche e agevola l’acquirente che può
vedere a priori il risultato finale.
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Alberto
Bevilacqua |
Alberto
Bevilacqua, CEO Lithos Design: Immaginate
di voler creare una superficie di design esclusiva, contemporanea e di facile
impiego ma liberamente ispirata ai grandi esempi dell’architettura antica,
diciamo ad esempio al pavimento della Basilica di S. Marco a Venezia… e che ne
possegga peraltro lo stesso valore intrinseco, se non storico. Ecco, Opus è
questo.
Quali
difficoltà tecnico-produttive si sono dovute superare per Opus?
RG: La difficoltà più grande è stata mettere a
punto un processo industriale che portasse alla produzione in serie di un
prodotto di altissima qualità come Opus.
Con la consapevolezza
della capacità e dei limiti delle macchine che lavorano il marmo (il taglio a
fresa a controllo numerico, il taglio a water jet e il taglio a disco
diamantato) è stato creato un percorso produttivo diverso per ognuno dei cinque
modelli che compongono la collezione Opus: come si taglia, come si accosta,
come si incolla, come si fa la finitura. Il modulo 60 X 60 cm è facilmente
posabile ed è fornito completamente finito.
Utilizzare 25 diversi colori e marmi
significa fare un viaggio intorno al mondo: come si articola la fornitura per
la collezione Opus?
AB: Abbiamo
la fortuna di vivere in Italia, un’area che nell’ambito della pietra e della sua lavorazione non ha,
per cultura, tradizione, esperienza, know-how ed indotto, paragoni al mondo. Un
crocevia di materiali lapidei che dà la possibilità di selezionare e reperire
in maniera veloce e qualitativa qualsiasi materiale cavato nel mondo, giovando
della profonda conoscenza di persone che hanno dedicato la vita al lavoro di
ricerca di nuove cave e materiali. In questo humus di conoscenze, lo spirito
imprenditoriale trova terreno fertile per ottimizzare le procedure di
reperimento, stoccaggio e controllo qualità che sono alla base della proposta
Opus, fondata su quella ripetibilità di prodotto che caratterizza il vero
design industriale.
La collezione Opus introduce nella vostra
produzione una nuova dimensione, quella del colore. Da dove è nata l'idea?
RG: Amo la pietra in tutte le sue complessità e
la pietra ha insiti due aspetti: quello scultoreo e quello pittorico. Nel
passato ho affrontato molto la parte scultorea e meno quella pittorica anche se
mi ha sempre molto affascinato:. nel 2013
proprio con Lithos Design abbiamo realizzato uno studio sui colori e le
rese cromatiche del marmo con risultati sorprendenti (Opus Motus video). Perché il marmo non è solo bianco ma una
miriade di miscellanee di colori.
AB: Nello sviluppo di tutte le nostre
collezioni, la spinta innovatrice e determinante è la necessità aziendale di
innovare, in un processo continuo che non risponde a dogmi imposti ma che trova
nel realizzare qualcosa di diverso e bello il proprio scopo. La grande varietà
di colori è una delle caratteristiche del materiale che lavoriamo, ed è quella
che ci sentivamo pronti a indagare e approfondire.
Lithos Design introduce per la prima volta
anche i pavimenti…
RG: La naturale conseguenza dello sviluppare un
rivestimento con superficie liscia è la possibilità di espanderne l’utilizzo ai
pavimenti, preclusa alle superfici tridimensionali che abbiamo finora proposto.
Seppure il prodotto nelle due applicazioni rimanga tecnicamente il medesimo, la
forte caratterizzazione derivante dall’uso dei colori e dalla particolarità dei
pattern contribuisce a un effetto estetico con accenti differenti fra uso in
piano e a parete, sfumature che donano personalità distinte alle due applicazioni.
Cinque modelli
e dodici palette di colore, ognuno con caratteristiche diverse... Quale pattern
preferisci?
RG: Mikado perché ha un concetto di
tridimensionalità che esalta la resa estetica finale. I listelli colorati,
infatti, si sovrappongono su uno sfondo monocolore. La sovrapposizione è
ottenuta da un processo produttivo studiato
in modo da posare le prime listarelle che successivamente saranno fresate per
creare l’intersezione dove verranno collocate le altre listarelle.
AB: Personalmente sono stato messo KO dal Tangram Ginger e dal
Mikado Cacao!
Tangram Ginger è una scelta di forte carattere, per chi non teme di
osare. Mikado Cacao è un mix di energia ed eleganza, ha una resa
tecnico-estetica eccezionale e risulta raffinatissimo.
Quali sono le differenze che riscontrate
nelle diverse aree geografiche in termini di gusto e di mercato?
AB: La
rete vendita di Lithos Design ha un respiro globale: quando viene lanciata una
nuova collezione, la sfida più grande è riuscire a proporre qualcosa che
piaccia a tutte le latitudini. Lo sganciarsi da stilemi noti e la necessità di
avere come mercato di riferimento il mondo, permette e costringe
contemporaneamente a realizzare prodotti slegati da tradizioni locali o mode
transitorie. La sensibilità dell’interior designer permette poi la
contestualizzazione del prodotto in ambienti anche molto diversi tra loro,
riconoscendone implicitamente la poliedricità e andando oltre una banale
globalizzazione del gusto estetico. Finora
abbiamo lavorato in maniera egregia: i best sellers di ogni collezione si riconfermano
gli stessi in quasi tutti i mercati, con differenze di preferenza soprattutto relativamente al
colore di fondo del materiale o dei materiali utilizzati. Confidiamo che Opus
segua lo stesso percorso.
Perché hai
proposto il progetto Opus proprio a Lithos Design?
RG: Perché è un’azienda molto ricettiva che sa sperimentare anche in modo molto
concettuale prima che commerciale, per questo certe collezioni riescono in
qualche modo a stupire e ad anticipare le tendenze.
RG:
Cosa ti spinge ad andare sempre “oltre” nella ricerca di ciò che la pietra può
dare, può esperire di nuovo?
E’ un’esigenza, un’emozione intensa. La
pietra ha molti aspetti nascosti, nuovi e affascinanti che possono essere
svelati proprio grazie all’utilizzo dei moderni mezzi industriali.
Voi di Lithos
Design, siete stati forse tra i primi a proporre il rivestimento in marmo di
design con proposte spesso rivoluzionarie. Pensi che ormai il mercato sia
maturo per iniziare a guardare a pavimenti e rivestimenti come elementi
fondamentali dell’interior design e non solo “involucro silenzioso”?
AB:
Credo che si siano fatti grossi passi
avanti in questo senso. I progettisti e interior designer, con i quali il
nostro ufficio tecnico si rapporta giornalmente, inseriscono le pareti e i
divisori Lithos Design pensandoli come
elementi di decoro che possono vivere da soli, in sé caratterizzanti per il
mood di qualsiasi ambiente.
E riguardo al marmo in generale, la materia
possiede proprietà note che grazie al design, giorno dopo giorno,
l’architettura e il design d’interni stanno riscoprendo, restituendola
all’attualità come tendenza. Proprietà come la durevolezza, la salubrità, la
capacità di invecchiare acquisendo anziché perdendo valore, o l’armonica
bellezza di quell’irregolarità estetica perfettamente studiata, come un solo
designer sa fare così bene: la Natura.
Lithos
Design è nata nel 2007 da un'intuizione imprenditoriale dei fratelli Alberto
e Claudio Bevilacqua CEO
dell’azienda, che hanno saputo sviluppare il business dell’azienda nel
settore dei rivestimenti e pavimenti in pietra puntando su design,
ricerca e investimenti tecnologici all’avanguardia.
Fra le prime aziende ad
introdurre il concetto di industrial design litico, Lithos Design è
riconosciuta a livello internazionale per l’innovazione e la qualità dei propri
prodotti tipiche del Made in Italy.
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