Arriva il primo orto aereoponico per il pubblico. 1 metro x 2.30 di ingombro, produce la quantità necessaria di vegetali e frutta per una famiglia di quattro persone. «Bassi costi e facilità di gestione, per garantire alimentazione sana e sicurezza alimentare in qualsiasi area urbana, anche in condominio», dice l'inventore Matteo Sansoni.
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Date le potenzialità di mercato, in Trentino è nata veve - vegetali in verticale, la prima start-up dedicata alla realizzazione di orti verticali aereoponici, ovvero dove le radici delle verdure e ortaggi risultano sospese nell'aria e gli elementi nutritivi vengono erogati tramite nebulizzazione, con uso ridotto di acqua e energia. Con una missione: un orto in ogni casa per garantire cibo fresco e local.
Oggi, giovedì 16 luglio presso la Lounge del Ministero delle Politiche agricole all'interno di Padiglione Italia in EXPO, durante l'evento Vivaio delle Idee, Matteo Sansoni, ideatore di veve (con la minuscola!) ha presentato con un pitch di 7 minuti per la prima volta al grande pubblico il suo interessante progetto di orto verticale, entusiasmando la platea.
«Credo che gli orti verticali, quelli rivolti al pubblico come il mio, svolgano una triplice funzione», spiega Sansoni. «La prima è quella di garantire la sicurezza alimentare, dato che ognuno da Milano a Shanghai con un semplice balcone, una terrazza inutilizzata o anche un angolo di una stanza può avere frutta e verdure fresche e controllate direttamente. La seconda è quella nutrizionale: l'orto veve può fornire a una famiglia di 4 persone il fabbisogno giornaliero di vitamine e nutrienti per una dieta sana. Infine riattiva il processo di restituzione del valore al cibo: stando a contatto ogni giorno con ciò che consumiamo impariamo il valore del cibo e impariamo a non sprecare».
L'orto verticale
Oggi le poche soluzioni offerte sul mercato sono di tipo idroponico (ovvero senza terra, ma con abbondante uso di acqua), costose e non sempre semplici da installare. veve, invece ha optato per realizzare un orto ready-made aeroponico. Questa scelta comporta due vantaggi: occupare poco spazio (anche solo un metro quadro per 2,30 m di altezza) e non richiede impianti idrici complessi, massimizzando la superficie di coltivazione. Tutti possono potenzialmente averne uno in casa. Basta attaccarlo alla presa elettrica e riempire il serbatoio di acqua. Per altro il sistema ha un impatto idrico limitatissimo risparmia il 90% di acqua rispetto ad un orto tradizionale. Perfetto per zone caratterizzate da siccità e scarsità idrica, dove l'agricoltura e gli orti tradizionali hanno un forte impatto sulle riserve acquifere.
«veve è da considerarsi come un nuovo elettrodomestico smart, come la macchina del pane o del gelato», spiega ancora Sansoni. «Solo che questa produce , zucchine, fragole, rosmarino, insalata, pomodori,, eccetera. Tutto Biologico ovviamente (i nutrimenti infatti sono biologici!» Sebbene può essere anche usato su larga scala (serra ed alta produttività), veve è pensato per i semplici cittadini, per i condomini, per chi vuole l'orto urbano ma ha un balcone troppo piccoli. «La rivoluzione degli orti urbani nelle grandi città è lodevole anche se ancora non è diffusa come dovrebbe, poiché in tante abitazioni non esiste lo spazio e chi ha un terreno suo spesso deve bonificarlo per poter coltivare bio», continua Sansoni. Insomma finalmente si potranno avere tutte le verdure che si vogliono a Km_Zero… Ops! Centrimentri zero!
Veve è una start up innovativa di Progetto Manifattura, l'incubatore e hub della green economy creato da Trentino Sviluppo con sede a Rovereto.
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