Piuarch progetta la riqualificazione della Coop di Arezzo sviluppando un nuovo concetto di polocommerciale per ridefinire il rapporto tra grandedistribuzione e città storica, fruizione e tempo libero, cittadini e consumatori.
Un centro commerciale virtuoso per tecnica, sostenibilitàe qualità architettonica: è il CENTRO*Arezzo Coop.fi, che si è aggiudicato il CNCC Deep Renovation & Design Award, il nuovo riconoscimento lanciato dal Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali.
La premiazione è avvenuta il 21 Aprile a Milano durante la cerimonia presso Palazzo Mezzanotte. Il centro commerciale CENTRO*Arezzo Coop.fi si è aggiudicato il premio nella categoria "complessi oggetto di ristrutturazione", nella sezione "da 5000 a 30.000 mq".
Le motivazioni del premio hanno riconosciuto "una struttura all'avanguardia nel campo architettonico, con un'importante riqualificazione in ottica "green", a partire dall'efficienza energetica, fondamentale per l'ottimizzazione e razionalizzazione delle risorse".
Una Giuria composta da membri del CNCC oltreche da esperti esterni del settore - Esmeralda Cappellini (CBRE), Leonardo Cavalli (Oneworks), Paolo Facchini(Lombardini22), Massimo Moretti (CNCC/Beni StabiliSIIQ), Luca Tamini (Politecnico di Milano), CorradoVismara (Larry Smith), Roberto Zoia (IGD SIIQ) - ha esaminato le candidature assegnando i riconoscimenti.
Inaugurato nell'ottobre 2016, il nuovo CENTRO*Arezzo è stato oggetto di una importante riqualificazione estetica e funzionale del complesso che dal 1988 serve ad Arezzo un bacino di 168.000 utenti.
Nel 2014 Unicoop Firenze aveva incaricato Piuarch di ridefinire completamente il rapporto estetico e funzionale trapolo commerciale e città, lavorando su un nuovo concetto di accoglienza e conducendo la riqualificazione senza mai interrompere l'attività commerciale.
Il risultato è un edificio iconico, composto da unvolume lineare la cui facciata bianca - dai peculiari effetti optical –diventa landmark urbano.
Il progetto di Piuarch prevede anche la realizzazione di un volume verticale – non ancora completato – destinata a delineare un profilo architettonico capace di instaurare un dialogo con il contesto storico e paesaggistico della città diArezzo, caratterizzata dalle altezze di campanili e torri medioevali.
Dopo un anno di lavori si presenta oggi alla città un polo commerciale dalla veste profondamente rinnovata nella sua identità:
• rinnovamento della galleria interna e della facciata esterna
• realizzazione di una piazza interna dedicata alla sosta einterazione tra le persone
• area giochi Bacogigi, sia interna che all'aria aperta, con appuntamenti di gioco educativo, una sala relax panoramica al primo piano, due sale musica, una nursery completa di area allattamento e relax, un parcheggio rinnovato (tra cui le nuove coperture sui parcheggi laterali).
• rinnovamento del naming (da Setteponti a CENTRO*Arezzo)
• ampliamento dell'offerta commerciale (H&M, Decathlone molti altri)
• rinnovamento del linguaggio visivo di segnaletica e archigrafia coordinata
Concept: il logo che diventa pattern
Piuarch – celebre studio Milanese che quest'anno arriva aivent'anni di carriera – ha affrontato l'incarico indagando il rapporto tra la brand identity di Coop e l'identità visiva dell'edificio, partendo proprio dagli elementi caratterizzanti il logo.
Scomponendo le quattro lettere del logo Coop - progettato da Albe Steiner nel 1963 e rivisto poi nel 1985 da Bob Noorda -emergono due costanti: il cerchio e il nastro continuo.
Destrutturando il logo in segni grafici Piuarch arriva acomporre un pattern che si applica e caratterizza la nuova facciata: elemento chiave della rinnovata identità.
La facciata di CENTRO*Arezzo è stata pensata per diventare un landmark optical capace di caratterizzarel'identità visiva del centro.
Si estende per una lunghezza di 235 metri e una superficie complessiva di 2500 mq. E' composta da due fasce, quella superiore è un nastro di pannelli di vetroresina bianca caratterizzata da fori di diametro variabile tra i 20 a 50 cm distribuiti a maglia regolare lungo tutta la superficie.
La facciata interagisce continuamente con la luce naturaleche ne modifica l'aspetto al variare della propria intensità eche, alla sera, esalta e identifica il volume con l'illuminazione artificiale.
Alla base corre per tutta la lunghezza dell'edificio un basamento scandito da un melange di Colori che richiamano il tipico cotto aretino.
Il dialogo tra il pattern di cerchi nelle facciata e il nastro continuo del basamento diventa l'elemento di identità del progetto: dando continuità visiva e omogeneità concettuale al rapporto tra ambienti interni ed esterni.
La superficie bianca, forata, dai raccordi curvilinei accompagna il visitatore dalla facciata esterna, al controsoffitto della galleria coperta fino ad amplificarsi nelle superfici verticali della piazza interna.
La vetroresina è rivestita con un gelcoat, un trattamento spesso utilizzato per le imbarcazioni. Questa finitura rende la superficie
più liscia e diminuisce il depositarsi di polvere e microelementi: rendendo più facile la pulizia della facciata già solo ad opera della pioggia.
Non un semplice rivestimento, ma una membrana interattivae mutevole, dal peculiare effetto dinamico optical che rendeil fronte di CENTRO*Arezzo un riferimento per tutta la città.
Nuovi Spazi per consumatori cittadini
Gli spazi esterni e interni sono in una linea di continuità lungo un percorso che dall'ingresso principale conduce il visitatore attraverso i differenti ambienti che si affacciano sulla rinnovata galleria.
L'ingresso pedonale è accompagnato da un asse verde composto da aiuole circolari tra le quali si snoda un percorso pavimentato.
Lo spazio riprogettato da Piuarch perde il sapore del centro commerciale per assumere invece quello di luogo pubblicoin cui poter sostare in aree identificate con termini come «piazza interna», «sentierocurvilineo», «terrazzo panoramico» e «giardino».
Si distingue per innovazione la piazza centrale che ospita un'isola verde pensata e allestita per i bambini.
Il pattern di cerchi caratterizza anche la grande piazza interna – vero cuore di socialità e decompressione per i visitatori del centro.
Attraverso essi dolcemente filtra la luce, sia naturale che artificiale: determinando una piacevole percezione dello spazio circostante caratterizzato dal divenire di mutevoli condizioni luminose.
La qualità dell'ambiente è resa anche dalla cura con cui è stata trattata l'acustica. Le pareti della piazza interna hanno infatti un effetto fono assorbente, grazie alle forature che smorzano i rumori restituendo la sensazione di uno spazio rilassante.
Superata la piazza interna, il percorso ispirato al logo Coop si sviluppa e accompagna l'utente tra i negozi.
Disposti su una maglia ortogonale inclinata di 45 gradi rispetto all'asse della galleria, i cerchi variano in maniera graduale, da 20 a 50 centimetri, lasciando filtrare la luce naturale proveniente da un lucernario.
La pavimentazione utilizza un seminato alla veneziana - dal colore nero in variazioni di grigio – una superficie legata allamemoria e alla tradizione italiana, dall'aspetto rassicurante e naturale.
Il risultato è una superfice fluida che restituisce un senso di continuità al percorso. Il colore scuro contrasta i toni di bianco delle altre superfici per ridurre i riflessi di luce sulle vetrine dei negozi interni, consentendo una migliore visione della merce.
La trasformazione di CENTRO*Arezzo si è svolta a vendita aperta, un modello riqualificazione che coniuga le esigenze degli esercenti con quelle del pubblico, ottenuto con la capacità di programmare i lavori in modo estremamente dettagliato.
Uno Sguardo più ampio sul contesto
Dietro le scelte progettuali applicate per CENTRO*Arezzo c'è l'ambizione di definire un nuovo concetto di polo commerciale per la nostra epoca.
Il progetto elaborato da Piuarch affronta e risponde adalcune delle più comuni problematiche dei così detti "nonluoghi": cattedrali dei consumi nate in contesti urbani e commerciali che nel tempo sono profondamente mutati.
Definiti dall'antropologo francese Marc Augé come "nonluoghi" perché spesso non si pongono in relazione con il tessuto urbano e storico delle nostre città, perché pensate prevalentemente per la civiltà dell'auto, perché non sicurano di molti aspetti ormai centrali nella dialettica contemporanea. Il "nonluogo" è quello spazio utilizzato per usi molteplici, anonimo e stereotipato, privo di storicità e frequentato da gruppi di persone freneticamente in transito, che non si relazionano.
Riflettere su aspetti che toccano la sostenibilità ambientale degli edifici, il rapporto col verde, la qualità dei materiali, degli spazi pubblici e delle relazioni che si determinano alloro interno è stato il primo passo per Piuarch. Si è poi affrontato il livello di integrazione di nuove funzioni che pongono al centro l'esperienza di visita, il confort dell'ambiente circostante, il rapporto con categorie un tempo non incluse come bambini e anziani.
Piuarch ha cercato quindi di determinare un diverso punto di equilibrio tra tutte queste esigenze, integrando nuovi bisogni e stili di vita, ponendo il luogo in una relazione positiva contutti i pubblici.
CENTRO*Arezzo è il primo segno di una delle possibili forme attraverso cui la grande distribuzione può influenzare positivamente l'evoluzione della città. Tanto più significativo proprio perché si è trattato di una riqualificazione del patrimonio esistente e non di nuova edificazione. Una strada di responsabilità civile che puòessere ulteriormente sviluppata per il beneficio dei nostri centri urbani.
Superficie totale 18.000 mq
Lavori interessati dal progetto di riqualificazione: 2500 mq calpestabili
Nuova Facciata: 2600 mq di superficie
Esterni: nuovo sistema di aiuole verdi e marciapiedi per 2000 mq
Francesco Fresa, Germán Fuenmayor, Gino Garbellini e Monica Tricario fondano Piuarch nel 1996. Oggi lo studio è formato da quaranta tra architetti e ingegneri provenienti daogni parte del mondo, guidati dai quattro partner e da 9 associati.
Un collettivo, caratterizzato da una peculiare autonomia espressiva che non si esprime attraverso uno stile univoco, bensì dalla capacità di interpretare lo spazio in modo sempre originale: avendo al proprio centro l'analisi del contesto.
Da sempre la ricerca di Piuarch si è concentrata sulla qualità architettonica, con particolare riguardo all'uso di materiali e alla luce naturale, all'analisi del rapporto tra pieni e vuoti, al confronto tra arte e architettura.
Lo studio - un open space ricavato da uno spazio industriale be ospitava un tempo una tipografia - si trova a Brera, nel cuore di Milano.
Vincitori del premio "Architetto Italiano 2013" l'impegno nella realizzazione di edifici pubblici, complessi per uffici, residenze, spazi commerciali, sia in Italia che all'estero, li ha resi uno dei nomi principali della scena architettonica milanese.
Numerosi i progetti realizzati anche all'estero, in particolare in Russia e Ucraina, nelle città di San Pietroburgo, Mosca, Sochi e Kiev.
Tra i progetti realizzati citiamo: gli Headquarters di Gucci inVia Mecenate a Milano con un intervento di riqualificazione in archeologia industriale delle Ex Fabbriche Caproni; oltre 40 boutique Dolce & Gabbana nel mondo, gli edifici ed headquarters Dolce & Gabbana a Milano; il Givenchy Building a Seoul (Corea); l'edificio Quattro Corti oggi sededella Gazprom a San Pietroburgo; i padiglioni per Enel e Caritas all'Expo di Milano; la riqualificazione del supermercato Coop ad Arezzo.
Tra i progetti in corso al momento: la riqualificazione del Palazzo del Credito Italiano in Piazza Cordusio a Milano;il nuovo concept globale delle boutiques Yamamay; la sede per la Banca di Transilvania a Cluj - Napoca in Romania; il Centro Congressi Ekaterinensky di Krasnodar nella Russia meridionale.
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