Ed è stato lo stesso ministro che, attraverso l'applicazione per smartphone Sceneset di Helvar, con un semplice tocco ha acceso per la prima volta la rinnovata illuminazione.
Il nuovo sistema illuminotecnico – progettato dall'ingegnere Marco Frascarolo di FABERtechnica – ha visto il coinvolgimento di vari partner prestigiosi come Osram per gli apparecchi a LED, ILM Lighting per la ingegnerizzazione dei lampadari, l'ing. Gianni Drisaldi di Drisaldi Associati per il progetto degli impianti elettrici, CEAL luce e elettricità, general contractor degli impianti di illuminazione ed elettrico e, non da ultimo, Helvar per la gestione e il controllo dei sistemi di illuminazione e delle scenografie luminose.
I principali obiettivi del progetto sono stati due: da un lato è stato curato l'equilibrio delle luminanze tra superfici affrescate e architettura, per potenziare la qualità estetica e costruttiva degli spazi senza dimenticare il comfort visivo dei visitatori e le esigenze conservative delle opere, dall'altro la finalità è stata quella di contenere e controllare i consumi energetici sul breve e lungo periodo.
L'impianto architettonico e gli affreschi giotteschi
La Basilica Superiore, che svetta sull'impianto romanico e più cupo della Chiesa inferiore, è di stile gotico, realizzata con la tipica pietra rosa del Monte Subasio.
Lo spazio interno si estende ampio e luminoso grazie agli ampi fasci polistili che tendono verso l'alto, ai costoloni di forma acuta e alle grandi finestre che corrono lungo l'aula della navata, nel coro e nel transetto.
Destinata a diventare cappella papale e poi uno dei santuari più venerati della cristianità e meta tutt'ora di pellegrini da tutto il mondo, la Basilica Superiore fu inaugurata nel 1253 da Papa Innocenzo IV.
Cimabue diede il via alla grande impresa della decorazione pittorica delle pareti basilicali, lavorando nel transetto, nella crociera e nell'abside, ma fu Giotto con la sua Scuola che nell'ultimo decennio del '200 dipinse le Storie di San Francesco nella navata, rivoluzionando definitivamente il modo di concepire lo spazio pittorico e le figure.
In 28 riquadri raccontò la vita del poverello di Assisi, rendendo il racconto vivo ed emozionante grazie all'uso della prospettiva e alla resa tridimensionale dell'ambiente e dei personaggi.
Un ciclo pittorico destinato a fare la storia della pittura moderna e che oggi sia dal punto conservativo che della fruizione può essere apprezzato ancora meglio grazie al nuovo progetto illuminotecnico.
Il concept illuminotecnico
Il progetto per la nuova illuminazione della Basilica Superiore di San Francesco d'Assisi è stato curato dall'ingegnere Marco Frascarolo di FABERtechnica insieme a Fra Mauro Gambetti e Sergio Fusetti, rispettivamente Padre Custode e Conservatore del Sacro Convento di Assisi.
Data la rilevanza storico-artistica degli affreschi, il principale obiettivo è stato quello di migliorare le condizioni di conservazione impiegando sorgenti LED a luce calda e limitando i livelli di illuminamento medi sui cicli pittorici a 80 lux.
Allo stesso tempo si sono voluti valorizzare al massimo attraverso la luce, sia le superfici pittoriche che le caratteristiche morfologiche e di spazialità dell'edificio, attraverso livelli di illuminamento e di uniformità ottimali e minimizzando l'impatto visivo degli apparecchi grazie alla dimensione contenuta delle sorgenti e al loro posizionamento, sfruttando ad esempio i piani orizzontali del ballatoio per l'installazione di barre LED non visibili dai visitatori.
I lampadari, su richiesta della Committenza, hanno mantenuto stessa morfologia e posizione, ma sono stati ottimizzati in relazione alla dimensione degli apparecchi ed al controllo dei flussi luminosi, per ridurre i fenomeni di abbagliamento e gli angoli di puntamento lungo l'asse longitudinale della Basilica e migliorare così le condizione di comfort visivo degli utenti della Basilica, sia durante le visite che le celebrazioni religiose.
Secondo e non meno importante obiettivo, è stato quello di garantire un risparmio energetico soprattutto sul lungo periodo. Per questo si è scelto di utilizzare esclusivamente apparecchi con sorgenti LED di ultima generazione che permettono di abbattere sia i costi di manutenzione che i consumi e garantiscono qualità e stabilità cromatica nel tempo.
La nuova tecnologia LED consente un elevato livello di customizzazione, grazie alle ottiche ottimizzate sulle geometrie interne e ai sistemi di regolarizzazione dei flussi e di stabilizzazione dei puntamenti degli apparecchi, calibrati sulle diverse zone della Basilica e in base ai suoi diversi usi.
Il sistema di gestione della luce di Helvar
Per quanto riguarda la Basilica Superiore il sistema di controllo dell'illuminazione sostituisce la luce solare ed è stato progettato per entrare in funzione solo in modalità notturna. Grazie al sistema di gestione della luce curato da Helvar sono stati creati diversi scenari per differenti esigenze e funzioni, consentendo così di abbattere notevolmente i consumi in presenza di luce naturale, per un risparmio energetico stimato del 75% annuo.
I corpi illuminanti sono gestiti da un router Helvar - DIGIDIM ROUTER 905 – che attraverso i bus DALI agisce sugli apparecchi, controllati, sempre via DALI, da tre dimmer 458 a 4 canali. Sono stati previsti diversi livelli di dimmerazione, per cui è possibile regolare l'intensità luminosa delle sorgenti e richiamare vari scenari preimpostati.
Attraverso una pulsantiera può essere acceso e spento l'impianto o può essere selezionata - in modo semplice e manualmente - la scenografia luminosa desiderata tra quelle predisposte, ossia visita ordinaria diurna, visita ordinaria notturna, visita rinforzata, funzione liturgica.
L'intervento Helvar ha contribuito notevolmente a raggiungere gli standard di risparmio energetico auspicati in fase progettuale e allo stesso tempo ha permesso, attraverso le scenografie luminose, di rafforzare l'impatto emozionale già molto forte all'interno della Basilica, oggi ancora più potenziato dalla nuova illuminazione.
Flessibilità, scalabilità e risparmio energetico sono gli obiettivi che da sempre si prefigge Helvar in ogni sua applicazione, obiettivi che anche in questo progetto e ancora una volta sono stati conseguiti al 100%.
Conclude Marco Frascarolo: "Una delle caratteristiche principali del LED in relazione al tema della versatilità del sistema di illuminazione e del risparmio energetico è la sua naturale predisposizione alla regolazione: in questa applicazione il lavoro svolto con Helvar ci ha consentito di sfruttare al meglio questa caratteristica".
Prodotti Helvar utilizzati:
- Digidim Router 905: 1
- Pulsantiera 939 a 10 tasti: 1
- Dimmer 458 a 4 canali: 3
- Relay 498: 1
Luogo: Basilica Superiore di San Francesco d'Assisi
Light design e progetto impiantistico: Ing.Marco Frascarolo di FABERtechnica
Progetto impianti elettrici: Ing. Gianni Drisaldi di Drisaldi Associati
General contractor elettrico ed illuminotecnico: CEAL luce e elettricità
Tempi di realizzazione: 2012-2015
Superficie d'intervento:1230 mq
Crediti fotografici: FABERtechnica
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